Alfredo Castelli

Romics d'Oro della I edizione

Quello di Alfredo Castelli è un percorso professionale vastissimo, ricco di sfumature, che spazia dall’umorismo all’horror, dalla satira al fantasy, dal giallo all’avventura, dal Manzanarre al Reno. Autore “versatile” (tanto per usare un’espressione banale e scontata, che Alfredo non mancherà di rimarcare con disgusto), Castelli è un raro caso di sceneggiatore e saggista di altissimo livello. Infatti, oltre ad essere  uno dei più grandi e “versatili” sceneggiatori a livello internazionale, è uno dei massimi esperti della storia del fumetto mondiale, sul quale viene invitato a sproloquiare in convegni e festival in giro per il mondo, che riesce a raggiungere nonostante il suo disastroso senso dell’orientamento. Resta infatti memorabile un suo viaggio ad Angouleme (nel sud-ovest della Francia), quando sbagliò treno a Parigi e se ne accorse solo in prossimità di Calais. Dal suo esordio come fanzinaro con la rivista "Comics Club 104" (nel 1966), al successo di Martin Mystère (prossimo a festeggiare i suoi primi 20 anni), Castelli ha occupato tutti gli spazi possibili del fumetto, disegnando Scheletrino, realizzando il mitico e demenziale Omino Bufo e l’indimenticabile Zio Boris, scrivendo soggetti e sceneggiature di Pedrito el Drito, Diabolik (suo il recente “remake” del numero 1), Gli Aristocratici, Otto Kruntz, gli Astrostoppisti e una miriade di altri personaggi e altre serie in Italia e all’estero, collaborando anche con la Walt Disney. Nel 1978 dà vita ad Allan Quatermain, esploratore specializzato in archeologia misteriosa, prototipo di Martin Mystère, il detective dell'impossibile, realizzato per Sergio Bonelli Editore. In Mystère, Castelli mette molto di se stesso: dall’inclinazione alla tuttologia all’amore per libri e computer, fino ad una certa tendenza alla logorrea, rendendo però il suo alter ego di carta più giovane, più aitante e più bello dell’originale. A parte queste debolezze umane, per Bonelli realizza, tra l’altro, ottime sceneggiature per Dylan Dog, Mister No e Zagor. Insomma, un monopolista della creatività a fumetti: in attesa che scriva un soggetto per un manga o per un fumetto a luci rosse, Romics lo celebra come miglior autore europeo, così tanto per solleticare il suo Ego sconfinato. E per rimediare al fatto che, nonostante tutto, Castelli non sia stato finora adeguatamente celebrato e premiato come merita un grande maestro del fumetto mondiale.