Riyoko Ikeda

Romics d'Oro X edizione

Un’artista, una creatrice di mondi straordinari, una donna, bellissima, forte, carismatica, come Oscar François. La voglia di mettersi in gioco sempre, affrontare nuove sfide e nuovi ambiti,proprio come le donne straordinarie che ha messo su carta: figure contrastanti, non sempre positive, divise, combattute, innamorate, tutte le “rose” possibili ma tutte caratterizzate da una grande passione, per la vita, per il mondo, anche se, molto spesso, destinate ad una fine tragica. Giovanissima crea uno dei suoi più grandi successi: Versailles No Bara (Lady Oscar), un manga innovativo che dà inizio ad un nuovo modo di comunicare e scrivere per le ragazze. Negli anni Settanta, quando la donna (non solo quella giapponese) lotta energicamente per l’affermazione dei propri diritti nell’ambito del lavoro e della famiglia, Oscar (una donna cresciuta dalla famiglia come un uomo) combatte la sua battaglia personale per trovare un proprio posto all’interno del mondo. Oscar viene costretta a rinnegare la sua femminilità, che emerge e la travolge come un tornado quando si innamora per la prima volta. Allora passa crisi profonde e mette in discussione tutta la sua vita, riscoprendo il suo corpo di donna fino a trovare un nuovo equilibrio, un nuovo e maturo amore: André. E con la stessa forza con cui ha affrontato la crisi recupera con nuova consapevolezza tutto ciò che il padre le ha insegnato. Diventa una donna diversa, cosciente della sua forza e della sua femminilità e accanto al suo amore e a capo della sua divisione, combatte per i valori della Rivoluzione Francese. A questo simbolico ma anche concreto percorso, tante ragazze e tanti ragazzi nel mondo si sono appassionati: in fondo non si raccontava altro che le battaglie che ognuno affronta con se stesso e con il mondo. Ikeda ha continuato a raccontare nei suoi manga altre bellissime storie, Oniisama-e… (Caro Fratello), Orpheus no Mado (La Finestra di Orfeo), ambientato nella Russia tra la Prima Guerra Mondiale e la prima rivoluzione leninista, Jotei Ekaterina (L’Imperatrice Caterina), eroica, sull’epopea di Napoleone e molti altri. La passione per la storia europea, per l’arte e la musica la guidano nelle scelte delle sue storie. Questi elementi non sono meramente estetici o di ambientazione, sono uno stile che naturalmente permea l’autrice. E gli uomini? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non si limitano ad essere semplici figure di contorno, sono forti, sfidano apertamente le eroine della Ikeda, sono in competizione, sono innamorati, sono insomma presenze importanti. Nella Ikeda non c’è assolutamente il tentativo di sminuire la figura maschile, è anzi un contraltare fondamentale. Ad un certo punto nella sua vita artistica di mangaka, ormai baciata da un clamoroso successo internazionale, la Ikeda decide di recuperare una delle sue più grandi passioni: la musica lirica. Decide così di iscriversi al conservatorio e nel 2000si diploma in canto. Ora è diventata una professionista e tiene concerti in tutto il mondo. Una nuova sfida,un continuo mettersi in gioco, ecco cosa ci piace, grazie Ikeda Sensei!